Nevegal, Lago di Santa Croce e Cansiglio

Il Lago di Santa Croce visto dal Nevegal
Il Lago di Santa Croce visto dal Nevegal

Da diversi anni, passando per l’imponente viadotto che porta verso Ponte delle Alpi e Belluno, mi sono chiesto come fossero i vari laghi e laghetti che si vedevano dall’autostrada. Il Lago Morto e il Lago di Santa Croce, in primis, in quanto più grandi.

Durante il Veneto Trail si passava vicino al Lago di Santa Croce che, dalle creste del Nevegal, si apprezzava in tutta la sua forma e grandezza: questo lago, di origine naturale, è il secondo lago del Veneto e costituisce una meta molto apprezzata da chi pratica Kite o Windsurf.

Dopo anni, complice un caldissimo agosto, con Luisa si decide di prenotare una notte in un agriturismo nei pressi di Belluno, il “Bachero”, con l’intenzione di scoprire almeno un po’ su questi luoghi, tornando sul Nevegal (tanto odiato durante il Veneto Trail) e, dopo secoli, sul Cansiglio (visto in una ultratrail di anni fa, il Troi degli Sciamani).

Relax al Lago Morto e al Lago di Santa Croce

Partiamo, con la calma, di domenica, sperando di non trovare code e traffico. La prima tappa di questi due giorni vuole essere il Lago di Santa Croce ma, arrivati alla sella di Fadalto, un incidente blocca il traffico. Decidiamo di tornare un po’ indietro e di visitare i laghetti Blu e il lago Morto.

I laghetti Blu sono un serie di piccole pozze (con pochissima acqua quando li abbiamo visti noi..) circondate da un parco attrezzato con panchine e tavoli, un area picnic, insomma…. Diverse famigliole approfittano delle strutture di questo parco, godendosi il fresco sotto gli alberi.

Da qui ci dirigiamo al lago Morto (chissà poi perché un nome così poco invitante…) nei pressi della spiaggia del Chiosco Paradiso, nella parte più a sud del lago. Diversi camper in sosta libera (ultimamente ho la “fissa” dei camper), famiglie, coppie.. un bel ambiente: mi chiedo come sia fuori stagione, mi immagino già con la canna da pesca a pescar trote o lucci… o a provarci, almeno.

Volendo un sentiero permette di fare il giro del lago: purtroppo la presenza del viadotto costituisce sempre un “pugno nell’occhio”…. Ma dopo un po’ ci si fa l’abitudine…

Ritorniamo nella “spostapoveri” ( la Duster )e puntiamo nuovamente al Lago di Santa Croce: il traffico si è sbloccato e facciamo una sosta mangereccia alla “Casa della Porchetta” nel omonimo paese. Da qui verso il centro più turistico del lago, Farra d’Alpago.

Farra è la meta di tanti amanti del Windsurf e del Kitesurf: la grande spiaggia costituisce un comodo punto di partenza per chi pratica questi sport. Un campeggio prospiciente il lago costituisce un comodissimo punto dove sostare… e già mi immagino a fare un corso di Kitesurf…! Rimango sinceramente affascinato dalle evoluzioni di certi kiters : quanto può essere difficile portare un kite? Potrei farcela? ….

Ora di andare all’agriturismo, distante una ventina di minuti dal lago: la sua posizione è incantevole, immerso nel verde.

Degli asinelli se ne stanno tranquilli nel loro grande recinto, mentre una mamma chioccia, con i suoi pulcini, gironzola per il giardino. Un gatto se ne sta pigramente disteso difronte l’ingresso della cucina, speranzoso di ricevere qualcosa da mangiare. Dalla stanza una bella vista sull’Alpago, zona prima di oggi a me sconosciuta.

Ritorniamo in Duster e ci dirigiamo verso l’abitato di Nevegal e verso la baita “La Casera”: qui, durante il Veneto Trail, avevo fatto una fantastica pausa pranzo… ci godiamo del panorama sul Lago di Santa Croce per poi cenare con dei piatti veramente notevoli, polenta, canederli, gulash, frico…. Top!

Alla sera un temporale interrompe la tranquillità del luogo…. E un gallo bastardissimo, dalle quattro di mattina, continuerà a dare la sveglia…. W la vita di campagna! 🙂 Ma meglio il gallo che il traffico o i rumori della città!

Escursione sul Nevegal

Alla mattina, dopo una abbondante colazione a base di affettati, yogurt, crostata fatta in casa e caffè, torniamo sul Nevegal, con l’intenzione di percorrere il sentiero delle creste che porta, dalla Casera fino al rifugio su Colle Visentin, la “vetta” più alta dell’Alpe del Nevegal.

E’ un sentiero panoramico e di facile percorrenza, da cui si gode di una fantastica vista sulle Dolomiti, sull’Alpago, sul Cansiglio e sulla pianura. In un paio d’ore raggiungiamo il rifugio dove ci rifocilliamo adeguatamente. Bello mangiare e poi, subito dopo, consumare!

Nei pressi della malga XXXXXXX facciamo un altra pausa gastronomica: gelato.

Il tempo si guasta e, dopo esser giunti nei pressi del Lago di Santa Croce, inizia a piovere. Che palle. Si prosegue verso il Cansiglio, dove facciamo una veloce “pausa drone” e una pausa caffè nei pressi della Malga Cansiglio. Troppo poco tempo dedicato a questa zona… bisogna tornarci! Magari facendo l’anello del Cansiglio, in autunno con il fogliage o durante gli accoppiamenti dei cervi. Ne riparleremo!

davide

Appassionato di viaggi, fotografo per professione, runner, velista... sono innamorato del nostro paese e delle sue bellezze, sia naturali che artistiche.

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