Tutto quello che non sapevi dei Pizzoccheri alla valtellinese

È il piatto più celebre della cucina tradizionale valtellinese, tanto che per tutelarlo e diffonderlo nel mondo è stata creata una vera e propria Accademia del Pizzocchero. Ti svelo tutti i suoi segreti.

La Valtellina si estende per 200 km nel cuore delle Alpi, precisamente è quel territorio a monte del lago di Como che segna il confine tra Lombardia e Svizzera. Celebre e apprezzata per le località sciistiche quali Bormio e Livigno, ma anche per le splendide possibilità di trekking, per le terme ad alta quota e infine per la buona cucina.

Fattore quest’ultimo da non sottovalutare, poiché quale esperienza potrebbe essere più gratificante di un bel piatto di Pizzoccheri fumanti, dopo una giornata di sport al freddo e al gelo della stagione invernale?

I rigidi requisiti tecnici

I Pizzoccheri sono un tipo di pasta non troppo dissimile dalle tagliatelle ma più corto, rigorosamente realizzato con un tipo di farina particolare: quella di grano saraceno. Un piatto povero dagli ingredienti semplici ma sapientemente combinati.

Ti do i numeri: 1 cm di larghezza, 7 cm di lunghezza e 2 o 3 mm di spessore. Se sono più grandi o più piccoli non sono Pizzoccheri valtellinesi, o almeno ufficialmente parlando. Per quanto mi riguarda gli unici parametri che reggono sono quelli stabiliti dalla severa Accademia del palato da me personalmente istituita.

Per quanto riguarda l’origine e il significato del termine “Pizzoccheri” ci sono varie scuole di pensiero. In particolare due: una ritiene che il nome derivi dalla radice pit o piz col significato di pezzetto e l’altra lo fa risalire alla parola “pinzare“, cioè schiacciare, riferendosi alla forma piatta della pasta.

Il segreto dell’ Accademia del Pizzocchero di Taglio

I Pizzoccheri sono tanto buoni quanto veloci da preparare. Basta preparare un impasto a base di farina bianca, farina di grano saraceno e acqua, a questo punto sarà necessario “scarellare” ossia tirate a sfoglia facendo attenzione a non farla troppo sottile, per poi tagliare la pasta a fascette. Adesso andranno bollite e infine condite con formaggio valtellinese (Casera) e burro, meglio se d’alpeggio, e verdure tradizionali della vallata: patate e verze.

Il segreto? Data la semplicità del piatto, la sua buona riuscita sta tutta nella qualità degli ingredienti. Allora, prima di cimentarti nella preparazione -seguita subito dall’assaggio- di questo piatto, vai a caccia delle materie prime locali.

Certo, potresti acquistarli in un e-commerce o qualcosa di simile, ma riesci a trovare una scusa migliore per concederti una vacanza in Valtellina?

Veronica Casini

Viaggiatrice per indole, sorridente dalla nascita, a caccia di avventura per necessità. Laureata in Media e Giornalismo, la mia missione è scoprire e condividere.

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